L’opera Dicotomie, attraverso dieci coppie di immagini, esprime sostanzialmente una contraddizione. L’una immagine e l’altra si costituiscono in una disarmonia evidente, in quanto la perfezione illusoria del manichino, evidenziata da un chiaroscuro equilibrato, si scontra con la cruenta realtà dell’al di dentro.Quest’al di dentro è forse la parte che, più d’ogni altra, e con una facilità estrema, viene dimenticata. Conosci te stesso ecc. sono cli- ché di genere nel quale molto spesso precipitiamo, mentre la conoscenza del nostro corpo si sofferma placidamente sull’esteriorità, apparentemente forte e stabile. Una forza ed una stabilità che, stando a parametri estetici, niente potrebbe suggerire come il risultato di una struttura. Proprio quella struttura che nelle lastre appare fragile, instabile, frammentata e, riconosciamolo, pure fastidiosa.
